LA MATURITA’ DELLA SEDUTA DINAMICA
Thatsit Balans nasce nel 1991 dalla mano di Peter Opsvik che riprende, perfezionandola e completandola, l’intuizione che era stata alla base, dodici anni prima, della nascita di Variable.
Ed in effetti, al primo impatto visivo, le due sedute sono piuttosto simili (benche Thatsit sia più grande): i pattini curvi sono ancora l’espediente piu’ ovvio per ottenere il movimento e la variazione di postura, ma il concetto viene sviluppato per creare uno strumento piu’ completo e flessibile, adattabile ad ogni tipologia corporea e ad ogni situazione lavorativa.
Thatsit ha avuto grande diffusione e successo nella scia fortunata di Variable, poichè molte persone, giovani e adulti, avevano già avuto modo di sperimentare e apprezzare i benefici di questo modo di sedersi. Rimandiamo alla recensione di Variable per una sintesi sui concetti e principi della seduta dinamica (active sitting) che vengono sostanzialmente riproposti con questo modello.
COME E’ FATTA – COME FUNZIONA
Thatsit ha le seguenti dimensioni (cm): lunghezza 92, larghezza 56, altezza 93/103. Peso: 13 Kg.
Struttura ed elementi
Thatsit presenta una struttura molto simile a quella di Variable, almeno nella parte inferiore : la coppia di pattini in legno curvi, paralleli e raccordati alla base dal traverso curvo, munito di asola per accogliere la struttura dello schienale.
In Thatsit tutto assume però proporzioni maggiori: la sezione del pattino è di mm. 55×34 (contro i 44×32 di Variable), mentre il pattino stesso è lungo mm. 775 da un estremità all’altra (720 mm. in Variable) e la larghezza frontale dei pattini è di 450mm (410mm. in Variable) .
Data la comune impostazione, il movimento basculante è paragonabile a quello di Variable, anche se, considerando la stuttura più grande e robusta, al momento di sedersi si ha un feeling immediato di maggiore stabilità.
Gli elementi che distinguono e caratterizzano Thatsit rispetto a Variable sono però i seguenti :
– la presenza dello schienale : è un cuscino imbottito e sagomato in modo particolare (una sorta di T rovesciata con le estremità incurvate), in modo da avere la duplice funzione di comodo supporto per la schiena, soprattutto in zona lombare, e appoggio per le braccia (a differenza di un normale bracciolo l’appoggio è a livello dei gomiti, ciò permette l’arretramento delle scapole in fase di riposo e l’espansione della cassa toracica, favorendo respirazione e benessere); tale cuscino è montato su una struttura in legno curva nella parte inferiore (simile allo schienale opzionale di Variable) e inserita nel traverso alla base della seduta, e può essere regolato in altezza
– la regolabilita’ (schienale e poggiaginocchia) : la struttura dello schienale è munita di un meccanismo, azionabile sotto il sedile, che ne permette l’inclinazione, facendolo avanzare o arretrare (quindi avvicinandolo o allontanandolo dalla schiena) in 5 posizioni diverse, mentre il cuscino può essere alzato o abbassato (scorre sulla struttura) in base alle personali esigenze, allentando il pomello di fissaggio in legno; i cuscini poggiaginocchia hanno anch’ essi un doppio movimento, possono cioè essere regolati in altezza (5 posizioni) in base alla statura della persona, sono inoltre basculanti (in Variable sono fissi) e consentono quindi una maggiore adattabilità e comfort secondo la posizione assunta (in posizione di lavoro, appoggiando completamente il peso in avanti, si adattano subito all’inclinazione di ginocchio-tibia)
Come gia’ Variable, anche Thatsit è priva di una vera regolazione dell’altezza del piano si seduta (prerogativa tipica delle sedute tradizionali da ufficio, munite nella maggior parte dei casi di un pistone a gas che permette di alzare ed abbassare il sedile): questo è il motivo che limita l’uso di Thatsit alle postazioni con piano di lavoro ad altezza standard (un range approssimativo di 70-78 cm circa) o comunque regolabile, mentre risulta controindicata per tavoli più alti – o viceversa più bassi della media – che non possano essere regolati.
Unpacking e montaggio
Come gli altri modelli di sedute Balans, Thatsit arriva a casa vostra in imballo di cartone contenente il kit di montaggio: parti in legno, cuscini, schienale e meccanismo (a meno che ovviamente non la abbiate acquistata già montata presso un rivenditore autorizzato). Chi ha familiarità con il montaggio di queste sedute (ad es. Variable, o qualsiasi oggetto ligneo di produzione scandinava), non troverà particolari problemi, si tratta del classico sistema di assemblaggio con spinotti in legno e viti a brugola (ben noto a chiunque abbia montato almeno un mobile del più noto produttore svedese, Ikea).
Il kit è naturalmente munito, insieme al certificato e controllo di qualità (con ringraziamento del produttore per un acquisto ‘intelligente’), di un foglio di montaggio dettagliato, con la lista ferramenta (comprensiva di chiave brugola) e tutte le fasi da completare in sequenza.
Se però il montaggio di Variable è molto intuitivo e veloce, nel caso di Thatsit non è banale fornire alcuni suggerimenti a chi si cimenta per la prima volta.
LASCIARE GIOCO – Una raccomandazione su tutte: in fase di montaggio tenere le varie parti libere di muoversi (avvitate solo un minimo) in modo da giostrare al meglio la coincidenza dei vari punti di fissaggio. I fori sulla struttura in legno hanno volutamente una tolleranza minima per evitare successivi giochi; tenere le viti allentate dà la possibilità di assestare i vari elementi per metterli in linea (se necessario si può dare qualche leggero colpo con una mazzetta in legno o gomma per facilitare l’entrata dei perni nei fori), regolando l’avvicinamento in posizione finale tramite il serraggio della vite. Evitare comunque di forzare (a rischio di rovinare il filetto) se la vite non risulta in asse rispetto al foro, ma cercare un migliore allineamento.
REGOLAZIONE FINALE – Una volta terminate le fasi di montaggio, le regolazioni sono personali: altezza del poggiaginocchia (5 posizioni: svitare i pomelli, regolare in base alla propria statura – più in basso se siete alti – e riavvitarli in posizione), inclinazione dello schienale (tramite la leva laterale sotto il sedile, si può spostare avanti o indietro trovando la posizione più adatta, per lavorare o rilassarsi) e altezza dello schienale (allentare il pomolo, regolare in modo da avere un buon supporto lombare, e riavvitare saldamente).
L’uso di Thatsit
Le sedute con sistema Balans, come Thatsit, sono classificate come ‘sedute ergonomiche non convenzionali‘, e sono uniche nel settore : è necessario anzitutto apprenderne l’uso corretto perchè possano portare il massimo beneficio in termini di prevenzione e benessere.
Un dato oggettivo, evidenziato da studi e statistiche , è che la maggior parte degli utenti delle sedute Balans impiega 7-14 giorni per abituarsi a questo tipo di seduta: una sorta di ‘training‘, necessario proprio perchè si proviene – nella maggior parte dei casi – da una seduta di tipo tradizionale.
Ciò che si riscontra, nelle impressioni di chi usa la seduta per la prima volta, è la sensaziine di ‘cadere indietro o in avanti’: questo è da escludere! E’ impossibile, dal momento che la seduta è progettata in totale sicurezza, affinchè il baricentro non si sposti dalla base di appoggio.
Inoltre può verificarsi un certo affaticamento, dopo un periodo d’uso, nella zona delle ginocchia, dovuto spesso alla mancata regolazione di sedile, schienale e poggiaginocchia in base alle proprie caratteristiche fisiche (statura, peso e altezza del piano di lavoro), ma soprattutto all’utilizzo degli appoggi tibiali senza variazione di posizione (stando cioè seduti oltre 2 ore consecutive in posizione di appoggio anteriore).
Questo fatto evidenzia l’importanza, oltre alla regolazione della seduta in base alla situazione d’uso, delle ‘pause‘ da concedersi (specie se si sta seduti per più di 3 ore) con esercizi di allungamento dei muscoli della colonna e del collo: anche la migliore seduta ergonomica non può esimerci dal seguire questa saggia regola. Ciò nonostante, la dinamicità di Thatsit permette di ridurre in buona misura (anche 60-70%) la necessità di alzarsi dalla seduta e muoversi, rispetto ad una normale sedia da lavoro.
Un’ indicazione di buon senso, riguardante la sicurezza degli utenti (e degli eventuali bambini), è quella di non utilizzare mai le sedute dinamiche con pattini per ‘salirci’ sopra (uso che si può fare di una normale sedia fissa, quando si deve raggiungere qualcosa ad una certa altezza): ovviamente è molto pericoloso, il sedile oscilla ed è altamente instabile!
Alcune offerte online comprendono nel prezzo di vendita la spedizione gratuita e la coppia di feltri protezione omaggio, che a nostro avviso dovrebbe essere data in dotazione con la seduta, dato il costo sensibile della stessa.
Ecco un esempio di offerta di questo tipo (cliccare sul link): Ergositting – Varier Thatsit
Le posizioni di Thatsit
Le posizioni di uso di Thatsit ricalcano sostanzialmente quanto abbiamo già visto per Variable, ma la presenza del supporto per la schiena e le regolazioni completano la funzionalità della seduta:
– la posizione di lavoro (con sedile inclinato in avanti): evita la postura di cifosi che la colonna assume naturalmente quando ci si siede: in questa posizione circa il 30% del nostro peso viene scaricato in avanti, sgravando le strutture alla base della schiena. In questa posizione si dovrebbe regolare la profondità dello schienale (gli ‘step’ di regolazione sono 5) in modo che sia posizionato non oltre 5 cm. dalla schiena, mentre l’altezza dei poggia ginocchia deve far si che il ginocchio si trovi appena oltre il bordo di questi ultimi. In posizione di lavoro si apprezza la conformazione particolare del cuscino dello schienale, disegnato in modo da permettere il libero movimento di scapole e spalle, mentre i braccioli (sono una sorta di ‘ali’) complanari permettono di avvicinarsi al massimo al piano di lavoro, senza sovraccaricare collo e spalle. Nella posizione di lavoro non si dovrebbe mai dimenticare, di tanto in tanto, di appoggiare i piedi all’esterno utilizzandoli per dondolarsi : già Peter Opsvik diede, al tempo del progetto, questa utile indicazione, quando affermò che ‘i piedi sono le estremità dimenticate dall’ergonomia’. Ciò permette infatti la riduzione della stasi venosa alle gambe: il polpaccio funziona come pompa per il sangue (come quando si cammina) evitando pesantezza e gonfiore alla fine della giornata di lavoro.
– le posizioni intermedie: regolando lo schienale in una posizione più arretrata, è possibile un basculamento più libero della seduta e relativo movimento del corpo, queste posizioni sono più comode per il lavoro che non richieda un allungamento delle braccia verso il piano (la tipica posizione digitando al pc, o scrivendo e leggendo); inoltre nelle posizioni con piano di seduta orizzontale si possono fare gli esercizi di stretching consigliati durante le ‘pause di seduta’
– la posizione di relax (in appoggio indietro): con lo schienale nella posizione più arretrata, possiamo spostare il peso all’indietro, appoggiandoci completamente al cuscino con i gomiti arretrati sulle ‘ali’ dello stesso; la seduta raggiunge una posizione sicura (è la base dello schienale che appoggia a terra), la schiena è eretta, le spalle arretrate, con espansione della cassa toracica e respirazione più profonda. Una sensazione di relax e benessere naturale, dovuta alla migliore ossigenazione, che percepiamo immediatamente.
– la posizione ‘reversibile’: un’ulteriore possibilità, che avevamo già visto per Variable. Questa posizione ‘alternativa’ dovrebbe essere utilizzata più spesso (col passare del tempo magari si dimentica che la sedia può essere utilizzata anche così): si tratta di sedersi al ‘contrario’ (ginocchia dalla parte opposta degli appoggi con petto contro il cuscino dello schienale), la posizione permette lo scarico dei dischi intervertebrali e riposo dei muscoli della schiena.
MATERIALI E DETTAGLI COSTRUTTIVI
Per quanto riguarda i materiali e la costruzione di Thatsit possiamo sostanzialmente rimandare a quanto già indicato nella recensione di Variable : fatte salve le maggiori sezioni degli elementi e le dimensioni della seduta, il legno lamellare, le imbottiture e i rivestimenti sono gli stessi.
Thatsit è dotata, rispetto a Variable, di qualche elemento ‘meccanico’ in più, nei punti dove avvengono le regolazioni (altezza e basculamento dei poggiaginocchia, inclinazione dello schienale, altezza del cuscino schienale). Si tratta di una meccanica di semplicità e robustezza collaudate (non sono i veri e propri meccanismi che si trovano, per esempio, nei movimenti delle sedute da ufficio tradizionali), con poche componenti (in questo caso plastica e metallo).
Una caratteristica interessante, che differenzia Thatsit da Variable ( e che ritroveremo in altri modelli della gamma Varier), è la sfoderabilità dei cuscini, con possibilità quindi di sostituire il rivestimento (per usura o qualora si voglia in seguito cambiare colore). I cuscini sono muniti di zip lungo il perimetro, nella parte meno visibile: per la sostituzione del rivestimento occorre smontare il cuscino dalla struttura. Togliere la fodera è molto semplice. Ci vuole un pò di pazienza in più per mettere quella nuova (occorre tirare bene il tessuto alle estremità del cuscino e poi fare rientrare poco per volta l’imbottitura su tutti i lati, sempre tirando bene, infine si può richiudere la zip).
Richiamiamo l’attenzione, oltre alle certificazioni relative all’ecologia e sostenibilità dei materiali utilizzati, sulla garanzia (ben 7 anni sulle parti in legno), che Varier fornisce su tutti i prodotti della gamma, a testimonianza della robustezza ed affibilità del prodotto nel tempo.
Dal 2017 è disponibile il nuovo tessuto Revive (produttore Kvadrat), disegnato da Georgina Wright ed ottenuto a partire dal PET (bottiglie di plastica ) riciclato, secondo un processo industriale a bassissimo impatto ambientale.
FELTRI DI PROTEZIONE: UN ACCESSORIO IMPORTANTE!
L’uso degli appositi feltri di protezione (una coppia di strisce in feltro adesivo da applicare sotto i pattini) è altamente consigliato per i seguenti motivi: preservare la struttura in legno di Thatsit (evitando l’ usura dei pattini sulla faccia inferiore nel lungo periodo), proteggere il pavimento stesso da sfregamenti (sopratutto se si tratta di parquet o altra finitura delicata) e infine rendere più confortevole la sensazione di contatto col suolo dondolandosi, soprattutto su pavimenti particolarmente duri (marmo, cotto, piastrelle, ecc).
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INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI
Se Variable nasceva come seduta rivolta a bambini e ragazzi (quindi alle attività di studio e gioco), Thatsit è stata concepita a tutti gli effetti per gli adulti (pur potendo essere usata già dall’età scolare), come sedia operativa da lavoro.
Per quanto riguarda la nostra normativa di riferimento, Thatsit è stata certificata come seduta uso VDT (seduta per uso al videoterminale) nell’ambito della legge 626 (più recentemente d.lgs 81), e in virtù della propria regolabilità può essere usata a tutti gli effetti per il lavoro in ufficio, pur mancando del requisito della regolazione in altezza (vedi più sopra), che la rende indicata esclusivamente a tavoli ad altezza standard (dato il necessario adeguamento alle normative, questi sono ormai la maggior parte negli uffici) o regolabili (oppure piani più alti muniti di portatastiera ribassato estraibile).
Per le considerazioni riguardanti l’utilizzabilià effettiva della seduta nel contesto lavorativo, (in presenza di problemi posturali e di una prescrizione medica che indichi l’opportunità di uso), rimandiamo nuovamente a quanto già detto per Variable: naturalmente trattandosi di un prodotto di valore economico maggiore rispetto alla media delle sedute operative più diffuse, è frequente il caso di chi ha già deciso di risolvere il proprio problema con l’acquisto personale (uso a casa), e chiede in seguito l’autorizzazione al datore di lavoro per l’introduzione e l’uso della seduta in ufficio, in alternativa a quella fornita in dotazione.
Thatsit è generalmente indicata a tutti coloro che, in presenza di dolori o patologie dovute ad una cattiva postura – ma ancor meglio per un’efficace prevenzione di tali problemi a casa o in ufficio – vogliano beneficiare dei vantaggi dell’ active sittting. E’ una seduta che permette di lavorare a lungo (adatta quindi per chi passa anche 6-8 ore seduto), riducendo la necessità di pause frequenti (a patto che si sfrutti il dinamismo della seduta, dondolandosi senza rimanere continuamente nella posizione di lavoro e alternando qualche utile esercizio per la mobilizzazione).
Per quanto riguarda la tipologia fisica dell’utente, non ci sono le limitazioni di Variable. Thatsit , grazie alla propria struttura e regolabilità, accoglie comodamente ragazzi, adulti di taglia normale, ma anche le persone più alte o pesanti: tutti trovano la propria giusta regolazione ed assetto.
Le controindicazioni specifiche all’uso di Thatsit riguardano la presenza di patologie e disturbi a carico delle ginocchia -gonartrosi, protesi d’anca e di ginocchio, ecc. Seguire la regola delle ‘pause’, cioè alternare la posizione di lavoro in appoggio a quelle di movimento e relax, rimane il modo migliore per evitare ogni tipo di problema e realizzare un’efficace prevenzione.