- Abbiamo trattato fin qui della relazione che si crea tra il nostro corpo e il contesto fisico circostante (gli oggetti quotidiani, gli strumenti di lavoro, la tecnologia) definendo la qualità ergonomica come miglior grado di efficacia, comodità ed estetica conseguibile di volta in volta, quindi in diverse condizioni psico-fisiche e ambientali .Esiste ‘ergonomia’ nella relazione e comunicazione di due corpi umani?
Un abbraccio: l’esperienza forse più intensa e diretta di cui disponiamo per relazionarci a qualcuno ed esprimere senza parole.
L’abbraccio ci è stato donato per comunicare, condividere e infondere qualcosa di noi ad un’altra persona. Un abbraccio è dire : ‘ecco questa è la mia vita, sentila’.. è esprimere la propria esistenza a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada, nella gioia o nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci. L’abbraccio più vero e profondo è quello che trasmette i nostri sentimenti. Quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno, l’istante magico si fissa nell’eterno. Un abbraccio, se silenzioso, fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa o si ha paura di sapere. Con un abbraccio, stacchiamo un pezzettino di noi per donarlo all’altro, affinché il cammino di entrambi sia meno solo.
Per tutto ciò, l’abbraccio ha, a livello umano, una nobiltà intrinseca ed unica. Parlare di ‘ergonomia’ di un abbraccio appare quindi, al primo impatto, cercare una mera ‘efficacia’ della relazione fisica, ove i contenuti dell’atto sono di livello diverso e più alto.
Nel Tango (l’unico tango vero, quello argentino), la qualità dell’ abbraccio ha un valore essenziale e quasi imprescindibile.
La tecnica, nel tango argentino, è una componente importante e rende l’immagine della coppia via via più ‘pulita’, e forse, soggettivamente, più ‘estetica’.